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A scuola di memoria in Assemblea legislativa. Oltre 200 studenti provenienti da Cesena, Campogalliano, Castelnuovo Rangone, Medicina e Cento hanno partecipato alla seconda edizione de “I Giusti dell’Emilia-Romagna. I non ebrei che salvarono ebrei durante la Shoah“, il convegno, organizzato dall’Assemblea legislativa insieme al Museo ebraico di Bologna, dedicato al ricordo di alcune delle figure che durante i mesi dell’occupazione nazifascista si prodigarono per sottrarre persone di fede ebraica alla deportazione nei lager.
A fare gli onori di casa la vicepresidente dell’Assemblea legislativa Silvia Zamboni e Vincenza Maugeri, Direttrice del Museo ebraico di Bologna, che insieme a Caterina Quareni ha curato il volume “I Giusti in Emilia-Romagna”.

Una sessione del convegno è stata dedicata in particolare alla figura di Don Benedetto Richeldi. Poco dopo la sua ordinazione sacerdotale, che avvenne il 16 marzo 1935, fu inviato a Finale Emilia, prendendo servizio come insegnante, presso il locale Seminario minore diocesano, dove a partire dal 1937 ricoprì anche l'incarico di economo. Nel luglio 1940, nonostante l'esercito avesse requisito il seminario con l'entrata in guerra dell'Italia, vi rimase per gestirvi l'oratorio, frequentato da 200-300 ragazzi. Dopo l’8 settembre 1943 a Finale Emilia costituì una rete di aiuto con la collaborazione di altri cittadini finalesi e organizzò il salvataggio di dieci ebrei stranieri che si trovavano in regime di internamento libero a Finale, e che, inoltre, fornì aiuto e fece espatriare gli ebrei italiani Felice e Rodolfo Bassani di Ferrara, mise in salvo, Roberto Leone Finzi di Ferrara, già medico di Massa Finalese, che lì era ritornato per nascondersi, e il conte Renzo Carrobio di Carrobio, figlio di Vincenzo Sacerdoti, conte di Carrobio. 

La vicenda non è rivissuta solo nelle parole dell’assessore alla Cultura del Comune di Finale Emilia, Elisa Cavallini, intervenuta ricordando la figura di Don Richeldi e le ricerche svolte su di lui dalla compianta Maria Pia Balboni, ma anche attraverso la visione di un documentario inedito che ripercorre proprio la storia di Don Richeldi con interviste alla stessa Maria Pia Balboni (a cui l'autrice ha voluto dedicare il film) e altri finalesi diretti testimoni di quei fatti. Nell'occasione è anche stata esposta la medaglia con cui nel 1973 fu insignito del titolo di Giusto fra le Nazioni e che ora è custodita dal Comune di Finale Emilia.

"È stato molto emozionante partecipare a questa iniziativa in un luogo istituzionalmente così importante - ha commentato l'assessore Cavallini - e di fronte a una platea nella quale erano presenti molti giovani. Emozione arrivata alle stelle con la presentazione del documentario inedito su Don Richeldi, opera che l'autrice ha voluto dedicare a Maria Pia Balboni, intervistata nel video insieme ad altri finalesi protagonisti di quella storia. Siamo già al lavoro per poter organizzare nel nostro comune la proiezione di questo bellissimo film".

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Ultimo aggiornamento: 15-09-2023, 08:09